Architetture Religiose
Chiesa Insigne Collegiata di Santa Lucia
L'attuale chiesa posta sulla piazza centrale della città (piazza Borghesi) fu costruita fra il 1732 e il 1749, ma una precedente chiesa di Santa Lucia (protettrice della città insieme a San Rocco) esisteva fin dal XIV secolo. Raccolse molte delle prerogative che anticamente erano proprie della pieve di San Giovanni in Compito diventando la chiesa più importante della città. Opere d'arte presenti nella chiesa: “Martirio di Santa Lucia” di Sebastiano Ceccarini (1746); “Beata Vergine del Rosario” di Ubaldo Gandolfi (1775); statua in alabastro di Santa Lucia di autore ignoto.
Pieve di San Giovanni in Compito
L'aspetto attuale si deve alla costruzione dell'XI secolo, quando la pieve sostituì una precedente chiesa che un papiro ravennate ricorda già consacrata al culto di San Giovanni nel VII secolo. La facciata si presenta con semplice struttura a capanna conclusa da tetto a doppio spiovente con una monofora e bifora sopra la porta. L'interno è organizzato in un'unica navata conclusa da abside rettilinea, anche se scavi recenti hanno rivelato un'originaria abside circolare a cripta.
L'interno presenta materiali di grande interesse: una serie di capitelli decorati a trapano con motivi a forma di foglia di vite e acanto (simbolo d'immortalità dell'anima e desunta dal repertorio decorativo della scultura classica), figure fitomorfe diverse sulle quattro facce dei capitelli, grappoli d'uva, simbologia cristiana di origine bizantina. Sulla sinistra, entrando si trova il piccolo battistero dove si conserva uno dei blocchi dell'antico ponte romano riutilizzato come fonte battesimale. Sempre di origine romana è la soglia d'ingresso in pietra rosa di Verona, probabilmente proveniente da un monumento funebre di origine romana.
Anche la mensa d'altare, in cui sono ancora leggibili delle iscrizioni, è di età romana, di competenza di una sepoltura. Materiale di reimpiego è visibile anche in facciata, in particolare un frammento di capitello decorato con motivi vegetali. Infine, in facciata un interessante architravecon motivo a treccia fu elaborato molto probabilmente da maestranze colte, in un periodo che possiamo fare coincidere con la costruzione dell'antica pieve, ossia l'XI secolo.
Chiesa di San Salvatore (detta del Suffragio)
La chiesa del Suffragio o di San Salvatore fu costruita dalla Compagnia del SS. Sacramento nel 1644 e subito chiamata del Suffragio per la presenza dal 1655 anche della Compagnia del Suffragio. Ottenuto lo " ius seppelliendi ", il diritto di seppellirvi i morti, i suoi vasti sotterranei divennero luogo di sepoltura per molti membri delle Compagnie. Negli ultimi lavori di restauro hanno suscitato grande interesse gli scavi sepolcrali e le tombe ritrovate. Opere d'arte presenti nella chiesa: “S. Giuseppe morente ” di Cesare Pronti (1656), “La circoncisione di Gesù”, opera di Giuseppe Bartolini pittore di Imola e datato 1698; “La Madonna e S. Nicola che intercedono per le anime del Purgatorio”, di attribuzione incerta. Nella chiesa è collocato dal 1766 un pregevole organo Nacchini-Dacci. Di recente è stato ristrutturato il tetto della suddetta chiesa.
Chiesa di San Rocco
Per scongiurare la peste, i cittadini e le autorità di Savignano si accordarono nel 1539 per erigere una cappella votiva in onore di San Roccodi cui si ricordava il passaggio in Savignano. In un altare laterale fu posto un crocifisso in legno, di epoca incerta, ma molto antico, la cui collocazione nella chiesa risulta accertata fin dalla metà del Settecento. Per la grande devozione popolare verso questo crocifisso oggi la chiesa è chiamata anche di Santa Croce, e fin dalla metà dell'Ottocento si cominciò ogni anno a portare in processione la venerata immagine per le vie della città. Tra le altre opere presenti nella chiesa, si segnala il San Francesco d'Assisi mentre riceve le stimmate del pittore forlivese Antonio Fanzaresi.
Chiesa della Santissima Trinità (detta della Madonna Rossa)
Fu fatta costruire nel 1562 sul luogo dove prima sorgeva una celletta con l'immagine della Madonna Addolorata (l'affresco originario è conservato nell'attuale sagrestia). È nota come “Chiesa della Madonna Rossa” perché fin dall'origine fu rivestita con intonaco di colore rossastro. La chiesa fu affidata ai frati gerolomini che pian piano vi costruirono un convento. Quando alla fine del Settecento finalmente il convento aveva raggiunto il suo pieno sviluppo, l'ordine fu soppresso da Napoleone e i beni confiscati. Acquistato dal Comune, questo vi trasferì la sede dell'ospedale, conservando però intatta la chiesetta della Madonna Rossa. Opere d'arte presenti nella chiesa: “Madonna col Bambino e il beato Simone” di Marco Benfiale (1743). A causa della forte umidità è stata ristrutturata (2009/2010) sia all'esterno che all'interno.
Chiesa di San Benedetto
La chiesa di San Benedetto è sorta accanto al monastero dei camaldolesi, situato lungo l'attuale corso Vendemini. La presenza dei camaldolesi ebbe inizio con un eremo nella zona di Fiumicino, risalente al 1206. La loro permanenza però non durò a lungo: il monastero infatti fu soppresso nel 1461 da Pio II, in seguito a un interdetto non rispettato dall'abate. Per un certo periodo fu sede della Arciconfraternita del SS Sacramento. Nel 1643 fu demolita per essere poi ricostruita nel 1669, come attesta l'iscrizione incisa sull'altare in marmo rosso di Verona. Quella costruzione, fra varie vicende e passaggi di proprietà, è la stessa che è giunta fino a noi.
Chiesa di Santa Maria Delle Grazie
La storia di questo edificio sacro chiesa deve essere messa in relazione con la storia dell'eremita Salimbene che tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, avrebbe scelto, come luogo di eremitaggio, proprio la zona di Fiumicino. La prima citazione relativa all'eremo risale al 1206, nel Trecento esso dipendeva certamente dal monastero di San Benedetto gestito dai frati camaldolesi e aveva una piccola chiesa annessa. Nel 1461 i frati vennero allontanati ed entrambi i luoghi sacri furono occupati dagli Eremitani di Sant'Agostino di Cesena che promossero la costruzione della chiesa dedicata ala culto della Vergine Maria, forse nel 1513. La data viene desunta da quella incisa su una delle campane del campanile del sacro edificio, che riporta la dicitura "Ave Maria liberatrix" che potrebbe far supporre l'effettiva ricostruzione dell'edificio sacro con conseguente cambiamento di dedicazione. Una serie di lavori di restauro furono certamente promossi negli anni 1580 e 1645.
Chiesa della Natività di Maria Santissima
La chiesa fu edificata sul poggio in cui venne costruito il castello vecchio di Savignano, per comodità della popolazione che vi abitava; la più antica testimonianza della chiesa risale al 1232. Dipendente all'inizio dalla chiesa di San Giovanni, fu elevata a parrocchia e dedicatata alla Natività di Maria nel 1550. Nel Cinquecento la chiesa era dotata di sei altari in uno dei quali era conservata un'antica immagine della Madonna. La chiesa fu rinnovata nel Settecento. Pesantemente lesionata durante l'ultimo conflitto bellico è stata successivamente restaurata.
Chiesa del Cuore Immacolato di Maria
La chiesa sorge nella zona occidentale di Savignano, conosciuta come zona "Cesare". Il forte sviluppo urbanistico dell'area a partire dagli anni sessanta fu alla base di decisione di erigere una nuova chiesa, su suggerimento dell'allora parroco di S.Lucia mons. Riccardo Cesari. Il progetto per la costruzione dell'edificio sacro fu affidato al celebre architetto Ilario Fioravanti. I lavori, cominciati nel 1979 terminarono due anni più tardi. La chiesa di forma esagonale si presenta, all'interno, molto accogliente adatta ad esprimere l'idea di unità della comunità cristiana dei fedeli.
Chiesa della Madonna della Pietà
Antica chiesa ristrutturata all'interno con immagine della Madonna della pietà di Michelangelo
Fonte Wikipedia